Il fucile da caccia
di Yasushi Inoue
Ho scoperto Il fucile da caccia l’anno scorso scorrendo Twitter. Mi sono imbattuta in un consiglio di lettura di Alessandra, Una Lettrice e ho subito acquistato il libro su Amazon, il cui “buy in a click” sarà la mia rovina…
Compiendo questa azione anche decine di volte al giorno, il mio Kindle è sempre pieno di libri in attesa di essere letti, ma questo ha per me un che di rassicurante.
Fatto sta che ho aperto Il fucile da caccia solo a febbraio, durante il mio viaggio in Sri Lanka. Rientrando nel mio bungalow in mezzo alla giungla a Sigiriya mi son servita una tazza di tè verde e mi sono accomodata sull’amaca in compagnia di Yasushi Inoue.
Non sapevo nulla di questo testo se non che fosse piaciuto ad Alessandra e lasciarmi sorprendere e trasportare per qualche ora è stata una vera emozione. Quattro lettere che danno vita a un vero e proprio capolavoro letterario. Un viaggio tra sentimenti, passioni e pura essenza giapponese. Un viaggio in altre vite, che appartengono a una cultura a noi lontana che da sempre mi affascina, ma che sicuramente non colgo appieno e la bellezza di questo libro sta anche in questa lontananza.
Non voglio svelarvi la storia perché lasciarsi rapire dalle pagine di questo libro, vagando tra Kobe e Osaka, è pura poesia.
Lo trovate qui: Il fucile da caccia
Sull’autore
Yasushi Inoue, uno scrittore giornalista e scrittore giapponese morto nel 1991. Scrisse soprattutto romanzi storici ambientati in Giappone e dal suo Il testamento di Honkakubo fu tratto il film Morte di un maestro del tè che vi consiglio.
P.S. Quasi dimenticavo, se siete appassionati utenti di Twitter, seguite Alessandra.