Ladakh, tra terra, cielo e Gompas
Una breve guida di Enrico Guala per visitare il Ladakh in 15 giorni.
Avete presente quei libri che si tengono a portata di mano perché semplicemente, talvolta per motivi non concreti e non spiegabili a terzi, fanno bene? Il libro di Enrico mi fa questo effetto. Lo tengo sul mio comodino da oramai un anno, dal giorno stesso in cui me lo regalato facendomi una bellissima sorpresa.
È un’utilissima guida alla scoperta di questa mitica regione del nord dell’India senza volersi sostituire a una Guide du Routard o alla Lonely Planet, ma di certo arricchendole e offrendo al lettore quel di più che fa la differenza.
Con questo libro ho scoperto gli usi e costumi dell’affascinante Ladakh, le tradizioni tibetane locali, gli splendidi Gompas, i monasteri tibetani che sembrano sospesi a mezz’aria e la simbologia religiosa. Ho visualizzato nella mia mente gli itinerari intorno a Leh descritti capitolo dopo capitolo e poi i colori, gli accesi colori di questa terra catturati dagli scatti di Enrico che fanno di questo piccolo volume una raccolta fotografica degna di nota.
Per ora per me rappresenta un promemoria delle cose da fare più che una guida pratica. Leggendolo ho infatti realizzato che non potrò visitarlo per un bel po’ essendo il mio periodo di ferie annuale incompatibile con la percorribilità delle strade laggiù, ma lo tengo lì a portata di mano, lo sfoglio ancora e ancora e lascio vagare pensieri e progetti futuri. Il potere dei bei libri di viaggio…
Che ve lo consiglio di cuore mi sa che s’è capito… lo trovate qui: Ladakh tra terra, cielo e Gompas
Sull’autore
Enrico Guala è un medico cuneese con la passione per il viaggio e la fotografia. Nei suoi ritagli di tempo dal lavoro esplora l’Asia e la percorre per approfondire la sua conoscenza della cultura buddista tibetana che da sempre lo affascina.
Ha collaborato con la Lonely Planet e scrive per alcuni siti internet specializzati in reportage di viaggio in Asia. Per conoscerlo meglio e seguirlo nelle sue avventure, vi consiglio il suo blog Life’s a Journey.
Ah, questa è la frase di Chatwin che ha scelto per raccontarsi nella sua biografia sui social network: “la vera casa dell’uomo non è una casa, è la strada. La vita stessa è un viaggio da fare a piedi”.