L’isola di Lipari, perla delle Eolie
Avete presente quei primi appuntamenti in cui va tutto storto? Quando il destino sembra remare contro, nascono tensioni, ma l’attrazione è tale che ci si innamora perdutamente e col passare dei giorni i contrattempi iniziali regalano solo sorrisi? Ecco, la mia storia d’amore con Lipari è nata proprio così!
Dovevo rimanere tre giorni per partecipare a un workshop tra buyers e sellers nel settore turistico e i tempi mi son da subito parsi strettissimi e gli spostamenti lunghi e scomodi, ma il meteo avverso, l’assenza di un piano B e il caos organizzativo in loco hanno ridotto i tempi ai minimi termini, reso gli spostamenti esasperanti e vanificato il workshop. Un po’ come se viaggiassi in compagnia della nuvoletta fantozziana! Nonostante tutto ciò mi ha conquistata e al momento di risalire sull’aliscafo dopo solo un giorno m’è parso di lasciare un luogo caro… ah, che belle le passioni travolgenti!
Cosa visitare
Spontaneamente vi rispondo: “assolutamente tutto!”
L’isola offre allo sguardo e agli altri sensi l’essenza di un’Italia che oramai si vede raramente. Tutto qui è “tipico” e semplicemente bello: le case bianche coi tetti a terrazza, i vicoli ciottolati, le chiese barocche svettanti, i profumi di rosmarino, cappero e ginestra che accompagnano una qualsivoglia passeggiata, i colori sgargianti delle buganvillee che ricoprono tutto e non credo che qui sfioriscano mai, la delicatezza di ibisco e erica che costellano il terreno, l’alternanza di spiagge bianche e nere, le altre sei isole Eolie che la incorniciano e il mare, un mare cristallino che riflette ed esalta il tutto.
Non a caso mitologia greca e latina e letteratura classica hanno dedicato tanti versi e innumerevoli pagine a quest’angoletto di mondo…
In centro
Il centro è visitabile a piedi in poche ore. Se avete poco tempo potete lasciare i bagagli da Luigi, il deposito difronte al molo degli aliscafi, e dalla Marina Lunga incamminarvi su per Il Corso ovvero Corso Vittorio Emanuele, la via dello shopping liparese.
A metà via vi consiglio di prendere la prima pittoresca traversa sulla vostra sinistra e salire fino a piazza Mazzini, nota come Sopra la Civita. La sua terrazza panoramica è splendida, ma ahimè in cantiere e mi hanno detto lo sia dal 2011…
La piazza è dominata dal Castello, uno dei più importanti e meglio conservati complessi museali del Mediterraneo. All’interno della cinta muraria si possono ammirare la Cattedrale di San Bartolomeo, i resti del Monastero del Santissimo Salvatore il cui chiostro merita una deviazione, l’interessante Museo Archeologico Eoliano (6€ per gli adulti, 3€ dai 18 ai 25 anni e gratuito per i minori), la necropoli con vista e da non perdere è proprio una passeggiata panoramica lungo le mura.
Lasciato il complesso del Castello potrete incamminarvi lungo la caratteristica via Garibaldi, con i suoi negozietti di souvenir, i fioriti vicoli laterali e l’incredibile sbocco su Piazza Sant’Onofrio, detta Marina Corta. Questa piazzetta rappresenta probabilmente la classica piazza italiana per chi sogna una vacanza nel Bel Paese: ristoranti e bar tipici, barchette da pesca, bambini ovunque, la chiesa delle Anime del Purgatorio sul mare e sulla destra la suggestiva chiesa seicentesca di San Giuseppe.
A Marina Corta ho passato le mie ultime ore liparesi. Così, semplicemente seduta al tavolino del Chitarra Bar a prendere appunti guardandomi intorno mentre gustavo una granita al pistacchio. Attimi di perfetta felicità…
Qua e là sull’isola
Come avrete intuito l’isola è relativamente piccola, ma le cose da vedere al di fuori del centro storico non sono poi così poche e soprattutto sono sparpagliate, vi consiglio quindi di rivolgervi a un servizio di noleggio mezzi di trasporto locale per affittare un’ecologica e silenziosa bici a pedalata assistita (come quelle di cui vi ho parlato nel post relativo alle Cinque Terre e al levante ligure visitato in e-bike) oppure uno scooter o ancora una fantastica e altamente vacanziera Citroen Mehari e partire alla scoperta di questa perla delle Eolie.
Purtroppo io non ho avuto a disposizione il tempo necessario per lasciarmi trasportare dalle bellezze dell’isola come sono solita fare e mi sono quindi affidata a Laura, una ragazza del posto che mi ha accompagnata in giro col suo taxi e mi ha fatto scoprire storia, tradizioni e punti panoramici. Una bellissima gita in ottima compagnia 🙂
La prima tappa del mio tour è stata Canneto, un’affascinante stazione balneare a pochi chilometri dal centro, dall’altra parte del Monte Rosa. Laura mi ha spiegato che questa bellissima insenatura sabbiosa ospitava in origine le famiglie dei minatori impiegati nelle cave di pietra pomice locale.
Proseguendo il giro mi sono fermata ad ammirare le cosiddette Spiagge Bianche: una candida baia che deve il suo colore cristallino ai sedimenti di pomice. Non vi dico la voglia di posticipare il rientro per fermarmi qui a fare il bagno e rilassarmi al sole che alle Eolie è estivo anche a metà ottobre!
Merita una pausa anche Acquacalda, l’insediamento sorto sul cono vulcanico del Monte Chirica, la cui ultima eruzione nel 1600 circa colò con tempistiche distinte creando le caratteristiche fasce bianche della leggerissima pietra pomice (talmente leggera da stare a galla!) e quelle nere e brillanti dell’ossidiana a Punta Castagna. Quando si dice “uno spettacolo della natura”… In questa zona dell’isola si possono ancora vedere le installazioni industriali per l’estrazione della pietra pomice, chiuse nel 2000 con l’iscrizione delle Isole Eolie a Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco “per la loro unicità geologica e vulcanologica”.
All’altezza della località di Quattropani si ha poi una vista spettacolare su Salina!
Una volta arrivati qui fatemi un piacere: prendete in direzione Chiesa Vecchia e andate a scattare una foto del panorama da lì. Io non ne ho avuto il tempo perché mi sono fermata a fare incetta di prodotti tipici da Cesario Angelino, ma Laura mi ha detto che quella sì che come vista è proprio spettacolare. Ah, la foto poi mandatemela eh!
Nei pressi di Pianoconte il paesaggio cambia e ci si ritrova tra orti e vigneti, ché l’isola di Lipari oltre a un mare da sogno offre soprattutto capperi, Malvasia e altri prodotti ricavati da questa particolare terra vulcanica. In questa zona sorgono anche le antichissime Terme di San Calogero attive fino agli anni ’70. Se arrivate fino qui vi consiglio il Museo della Memoria che ripercorre gli usi e costumi locali attraverso la storia delle terme e delle cave di pomice.
Tappa imperdibile a Quattrocchi è il suo Belvedere. Da questo spiazzo si può ammirare l’isola di Vulcano dagli scogli delle Formiche e dai pittoreschi faraglioni di Pietralunga e Pietra Menalda. Il panorama perfetto.
Come arrivare a Lipari, nelle Eolie
Sappiate che mentre scrivo questo paragrafato rido…
Dalla Liguria l’opzione più pratica ed economica (200€ circa) – sulla carta – è parsa un volo Genova-Catania con Volotea con pullman fino a Milazzo e aliscafo della USTICA fino a Lipari. Ve lo consiglio? Non lo so! A me è andato tutto storto causa ritardi in aeroporto, in pullman e condizioni meteo marine avverse che mi hanno costretta a rimanere a Milazzo perdendo un’intera giornata (ho dormito all’Hotel la Bussola sul lungomare e questo ve lo posso consigliare). Probabilmente in giornate di sole, mare calmo e trasporti puntuali il risultato è una favola…
Altre opzioni sono il trasbordo in aliscafo da Messina oppure da Reggio Calabria, con USTICA o Siremar, o in nave da Napoli.
In base al vostro punto di partenza, potrebbe essere una buona soluzione anche volare su Palermo e da lì prendere un aliscafo per Stromboli e poi per Lipari.
Dove dormire
Questo ve lo posso consigliare senza paura di sbagliare: l’hotel Cutimare ad Acquacalda è perfetto per una vacanza all’insegna del relax! Dalla sua terrazza panoramica la vista su Salina, Panarea e Stromboli è un sogno e il mare a due passi la ciliegina sulla torta.
Sul loro sito trovate tariffe in base al periodo e offerte.
Dove mangiare
Per la serie pancia mia fatti capanna, ecco finalmente ciò che veramente conta per gli isolani e per chi li visita: la buona tavola!
Rispettando la tradizione locale ho pranzato al Ristorante Filippino sulla piazza del Municipio e mi sono trovata benissimo: ottimo pescato fresco cucinato alla perfezione.
Per cena invece ho optato per la Trattoria del Vicolo, in una stretta traversa di Corso Vittorio Emanuele, e non posso che consigliarvelo di cuore. La gestione è famigliare e la dedizione totale. I prodotti tipici vengono abbinati e cucinati con gusto ed è un vero piacere per il palato.
Vi consiglio anche Essepiù nella pittoresca via Garibaldi. Si tratta di un localino sicuramente turistico, ma dall’ottima offerta gastronomica. Qui ho scoperto una deliziosa marmellata di capperi che con i formaggi è proprio una meraviglia.
Qui dovrei parlare anche della granita, ma l’argomento merita un post dedicato. Ve ne parlo a breve insomma.
Nel mentre clicco su “pubblica” sorseggiando un po’ di Malvasia, il vino dei vulcani di de Maupassant…
P.S. le altre bellezze che compongono le Isole Eolie sono Alicudi, Filicudi, Salina, Vulcano, Panarea e Stromboli e mi sto già organizzando per tornare a visitarle in barca a vela!
“E giungemmo all’isola Eolia. Qui dimorava Eolo, caro agli dei, figlio di Ippota. L’ isola errava nuotando. Un muro la cinge bronzeo; e liscia s’innalza una rupe. Dodici figli con lui nel palazzo vivevano. La casa odorosa riecheggia al suono dei flauti finchè il giorno dilegua; Poi quando licenza gli chiesi di andarmene non rifiutò, ma prese a cuore il mio viaggio; spogliò delle cuoia un bove novenne un otre ne fece, e dentro vi chiuse dei venti ululanti le vie: custode l’aveva dei venti fatto il cronide, e poteva quieti tenerli o incitarli a sua voglia. Nella concava nave con lucida fune, argentea, l’otre legò, di guisa che fuori neppure un alito uscisse; ma solo il soffio di Zefiro per me liberò che la nave benigno spingesse per noi”.
Odissea, libro X