Il ricetta pesto genovese, una salsa fredda al basilico, ideale con pasta fresca fatta in casa, ma anche per deliziosi stuzzichini non convenzionali!
Inoltre, era anche la passione di Sinatra 😉
Sono nata e cresciuta alle Cinque Terre, poi sono partita per Parigi e quando sono tornata, alcuni anni fa, ho riscoperto la mia regione, le sue tradizioni e soprattutto la sua cucina e il vino. Il pesto genovese è la mia passione!
Posso mangiarlo tutti i giorni senza mai stancarmi. Ho imparato a prepararlo in modo tradizionale durante felici pomeriggi estivi sul balcone di mia nonna, a Vernazza … un dolce ricordo e conoscenza importante.
Mi piace condividere la ricetta originale del pesto alla genovese e utili consigli per goderne appieno con amici e ospiti stranieri e sarò più che felice di condividerla con te!
Il mio aperitivo con corso di pesto al mortaio
Da quest’anno ospito un aperitivo con mini corso di pesto genovese al mortaio tre volte a settimana, tutti i venerdì, sabato e domenica, nel coloratissimo giardino del mio Oasi Hotel a Levanto e in caso di brutto tempo possiamo sempre spostarci in veranda.
L’esperienza dura all’incirca un’ora e il costo di 25€ include ovviamente tutto il necessario per la preparazione della ricetta, la focaccia, altri stuzzichini tipici e l’essenziale calice di vino bianco 😉 Puoi prenotare inviandomi un e-mail oppure telefonando in hotel (+39 0187 807356).
Impareremo come prepararlo seguendo la ricetta e il metodo originale, sorseggiando un bicchiere di vino delle Cinque Terre, ognuno al suo tavolo, con il proprio mortaio di marmo e gli ingredienti necessari.
Una volta la ricetta pronta, la assaggeremo su un post di focaccia e, se te ne avanzasse, ti fornirò anche un apposito contenitore per portarti a casa il tuo pesto genovese al mortaio!
Durante la lezione ti dirò tutto su questa salsa al basilico, i suoi ingredienti, ma anche la sua conservazione e le paste e le ricette ideali con cui accompagnarla.
Se non puoi partecipare all’aperitivo, di seguito trovi la ricetta tradizionale.
La ricetta del pesto genovese
La tradizione vuole che il pesto si prepari pestando tutti gli ingredienti, in un ordine ben preciso, nel mortaio di marmo bianco di Carrara utilizzando un pestello in legno.
Ovviamente oggi in molti prediligono il frullatore per velocizzare il tutto. Il risultato è comunque buono, ma la velocità dell’elettrodomestico scalda la salsa e tende ad ossidare le foglie di basilico, che devono comunque essere piccole e tenere e non dall’improbabile dimensione di una foglia di lattuga – noi siam pignoli e amiamo mugugnare…
Per ovviare a questi inconvenienti però potete frullare pochi secondi alla volta usando preferibilmente lame di plastica.
Gli ingredienti
- 2 mazzetti di basilico
- Aglio – di solito ne metto 2 spicchi
- 20 grammi di pinoli
- 100 grammi di parmigiano
sono poi necessari:
- un pizzico di sale grosso
- olio d’oliva (circa 100 ml)
La preparazione
Dopo aver lavato e lasciato asciugare le foglie di basilico, sbucciate l’aglio e iniziate a pestarlo nel mortaio insieme ai pinoli e al sale.
Aggiungete quindi il basilico e non appena questo inizia a rilasciare il suo liquido verde smeraldo aggiungete il parmigiano grattugiato e continuate a pestare il tutto con movimenti circolari fino ad ottenere una crema vellutata.
A questo punto aggiungete l’olio d’oliva.
Amo il pesto ligure un po’ più delicato e per questo uso solo il parmigiano, ma per un sapore un po’ più forte basta ridurne un po’ la dose e aggiungere il corrispettivo di pecorino grattugiato.
Stessa cosa per l’aglio.
Modificandone la quantità si può ottenere un sapore che soddisfi il gusto personale.
Il pesto ligure può condire svariati tipi di pasta.
Personalmente lo adoro con trofie, gnocchi di patate, lasagnette, trenette (con patate e fagiolini, ma anche solo con patate) ed è ottimo nel minestrone alla genovese (che mi fa impazzire il giorno dopo scaldato e ridotto in padella).
Ora giunge il momento dello sfogo ligure: il pesto NON va mai scaldato e NON va mai mangiato con pasta dura (penne, fusilli ecc) NÉ con pasta farcita tipo ravioli!!!
Una volta pronto, puoi conservarlo in frigorifero per due o tre giorni ricoprendolo con un fine strato d’olio d’oliva. Puoi anche surgelarlo, ma in tal caso non vanno aggiunti olio e formaggio e va poi scongelato a temperatura ambiente…
P.S. Sapete che esiste anche un Campionato Mondiale di Pesto Genovese al Mortaio? La V edizione ad esempio è stata vinta da un mito, Alfonsina Trucco di Montoggio, ha 85 anni e fa il pesto nell’antico mortaio di famiglia.
Se poi passi a Genova, ti consiglio di provare quello di Roberto Panizza, presso il ristorante Il Genovese!!!
© Campionato Mondiale di Pesto Genovese al Mortaio
Bon prò!
Buon appetito!