Preparare il vin brûlé, condividere ricordi e sognare la neve
Preparare il vin brûlé mi rilassa, e non mi riferisco agli effluvi emanati dal pentolone in corso di cottura, ma ai pensieri e ricordi che lascio vagare liberamente nel mentre. Preparare il vin brûlé è per me sinonimo di memorie di brevi fughe invernali tra capitali europee e paesi scandinavi, vuol dire sorridere pensando al freddo e alla neve e soprattutto accogliere amici e chiacchierare davanti al fuoco.
La prima volta che ho bevuto il vin brûlé ne ho bevuto molto, forse troppo, e mi sono divertita tantissimo. Ero a Vienna per il Capodanno 2002, c’era la neve e il termometro segnava -21°. La città era gelida, il viale di accesso a Schönbrunn una lastra di ghiaccio, così come i giardini del Belvedere e l’entrata del Musikverein. I chioschi di vin brûlé e bretzel si susseguivano senza interruzione ogni pochi metri e feci tappa in quasi tutti, prelevando anche i primi Euro della mia vita per acquistarne subito dopo la Radetzky-Marsch diretta da Seiji Ozawa. Un ricordo prezioso, ovviamente non solo per il confortante vino speziato…
Da quelle tre giornate viennesi ho iniziato a berlo ogni qualvolta mi sono ritrovata in città innevate o in montagna, fino all’ultima tazza, qualche sera fa, davanti alla stufa dell’Aurora Sky Station di Abisko, nella Lapponia svedese.
Negli anni ho anche iniziato a prepararlo in vista di serate con gli amici, tra sfide notturne a Risiko e chiacchiere davanti al camino. Durante le feste lo preparo anche in hotel, per confortare i miei clienti che rientrano dalle panoramiche camminate lungo i sentieri delle Cinque Terre.
Il vin brûlé altro non è che una bevanda calda aromatica, a base di vino rosso, spezie e agrumi. Era conosciuto già nel Medioevo, col nome di Ipocras, ma lo si beveva freddo.
La mia ricetta per preparare il vin brûlé
Gli ingredienti necessari sono pochi e costano poco, ma l’essenziale è che siano di prima scelta, perché un vino rosso mediocre non diventerà mai un buon vin brûlé, così come spezie in polvere dell’ipermercato non riusciranno mai a eguagliare quelle fresche.
- 1 litro di vino rosso (idealmente Merlot)
- 1 tazza di Brandy
- 1 mela
- 1 arancia
- 4 chiodi di garofano
- 4 pezzi di anice stellato
- 2 stecche di cannella
- 4 bacelli di cardamomo
- 1 noce moscata grattugiata
- 1 pizzico di zenzero grattugiato
- 2 cucchiai di zucchero di canna
Versa tutto in una pentola da minestrone e fai cuocere a fuoco molto lento per una ventina di minuti circa, prestando attenzione a che non inizi a bollire. Una volta cotto, filtralo con un colino e servilo fumante, con caldarroste o biscotti secchi o ancora bretzel.
Puoi preparare il vin brûlé anche in anticipo, conservandolo in frigorifero anche per tre/quattro giorni e scaldandolo solo all’arrivo degli amici.
P.S. Il vino rosso non si usa dappertutto, in Veneto ad esempio lo si prepara anche con Chardonnay o Pinot bianco.