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6 min.

Consigli pratici per una vacanza in barca a vela

La vacanza in barca a vela va organizzata e gestita bene ancora prima di imbarcare!

Qualche giorno fa nel raccontare il mio week end con Vento in Poppa ho accennato ai miei tentennamenti nella preparazione della valigia e alle difficoltà che comporta la vita in barca a vela. Giustamente in molti mi hanno contattata per avere maggiori delucidazioni in merito.

La vita in barca a vela

Al largo di Lanzarote

La vita durante una vacanza in barca a vela

La vacanza in barca a vela è imprevedibile. Per molti rappresenta la libertà assoluta e per molti altri una prigione e poi ci sono quelli come me per cui le due sensazioni si alternano oscillando più volte anche in una stessa giornata…

Si va dall’immensità dell’orizzonte fuori alla ristrettezza dello spazio dentro. Si possono scoprire affinità incredibili con sconosciuti e divergenze incolmabili con amici di lunga data. La vacanza in barca a vela, al di là della passione per il mare e per questo sport in particolare, è una vacanza a fior di pelle e regala quindi emozioni molto forti.

Personalmente sono alla mia terza lunga vacanza in barca, più svariati imbarchi brevi come quello dello scorso week end e ho imparato quanto segue:

  • ci vuole ordine: a meno di non far parte di un equipaggio rodato e dal notorio disordine collettivo, conviene prestare molta attenzione all’ordine negli spazi comuni. Non lasciare i propri oggetti personali a mezzo eviterà di innervosire chi già soffre della ristrettezza dello spazio da condividere con gli altri
  • ci vuole rispetto: certo, ci vuole sempre e comunque e non solo nella vita in barca, ma qui bisogna prestare un po’ più attenzione alla sensibilità di chi ci circonda. Evitare rumori molesti quando gli altri dormono, centellinare l’utilizzo di acqua dolce durante la navigazione/rada per consentire a tutti di averne a disposizione quanto basta (esistono anche saponi marini per potersi lavare con l’acqua salata, cosa fattibilissima con posate etc), evitare conversazioni su temi sensibili o comunque non esacerbarle, ma anche piccoli dettagli come non pettinarsi negli spazi comuni se si hanno i capelli lunghi o comunque non farlo sopravvento (!)…

La vita in barca a vela

  • ci vuole flessibilità: se il gruppo opta per un itinerario piuttosto che un altro, per un orario piuttosto che un altro, se il capitano prende una decisione che non ci soddisfa appieno, se ci viene chiesto di fare qualcosa a bordo che non ci ispira troppo… (vedi me e la complicata relazione con cambusa e preparazione pasti!). Tutti imprevisti che possono capitare, ma che rischiano di diventare un reale problema e creare tensione solo se non li si accetta
  • ci vuole occhio: al boma, alle cime, agli stoppers etc., insomma occhio a cosa si muove sopra la vostra testa e a dove si mettono i piedi e a meno che non si tratti di un’uscita in totale relax e lo skipper non autorizzi tutti a stare scalzi, indossate sempre le scarpe per preservare le vostre dita dei piedi! Inoltre, ma qui è anche questione di buon senso, quando la barca piega – sì, come una moto però molto più a lungo e non solo in curva (!) – a meno che lo skipper non vi dia indicazioni diverse, camminate nella parte alta e non in quella rasente l’acqua…
Un week end con Vento in Poppa

Scatto di Tommaso Ricci

  • non ci vuole la paura da mal di mare: in realtà non sono la persona più adatta a parlarne perché non ne ho mai sofferto, ma ho amici appassionati velisti che ne subiscono il disagio, in particolari modo sottocoperta o se non sono impegnati con qualche mansione a bordo… primo suggerimento quindi, se sentite che vi prende la nausea, fatevi assegnare qualche compito che catturi la vostra attenzione. Ci sono poi vari rimedi sia in commercio che casalinghi. I vecchi lupi di mare ad esempio sostengono che le acciughe salate e il limone aiutino, ma lo si sente dire anche per la mollica di pane e la Coca-Cola. Personalmente opterei per il tenersi occupati e a stomaco pieno e se proprio state male, evitate di stare sopravvento! 😉
La vita in barca a vela

Da qualche parte alle Canarie

  • non ci vuole la paura da mal di terra: e qui so bene di che parlo! Soffro il mal di terra e tanto. Se sto a bordo più di qualche ora scendendo ho le vertigini e sbando, ma il peggio arriva sedendomi a tavola o sdraiandomi a letto. Se poi rimango in barca più giorni, scendendo le vertigini e la sensazione che le stanze in cui mi trovo si imbarchino durano proporzionalmente… e lì si inizia col mantra:”non si muove nulla, è nella mia testa” ad libitum. Niente di drammatico comunque, anche perché veleggiare vale qualche vertigine!

Cosa mettere in valigia per una vacanza in barca a vela

Inizio col correggermi subito: non in valigia, ma nel borsone! 

Gli spazi in cabina sono sfruttati al massimo e sistemare gli effetti personali può rivelarsi un gioco di incastri stile tetris, gioco in cui si parte già perdenti se al posto di dover riporre una sacca morbida si ha a che fare con una valigia o un trolley…

Io ad esempio utilizzo questa sacca-zaino della Helly Hansen, che mi accompagna anche negli altri viaggi on the road perché leggera e veramente pratica

La vita in barca a vela

 

e nella stagione estiva la riempio come segue:

  • un costume
  • intimo e calze necessarie
  • numero di magliette necessarie in base alle giornate in barca
  • un paio o due di pantaloncini
  • un pareo per il bagno
  • una felpa, che al largo l’aria può essere fresca anche in periodi dell’anno non sospetti
  • qualcosa per uscire la sera se si scende a terra
  • infradito per scendere a terra
  • scarpe da vela (delle Converse o delle Superga con suola bianca vanno bene ugualmente)
  • scarpe per la sera
  • K-way
  • asciugamano in microfibra
  • sacco-lenzuolo in seta (io uso questo ed è ancora perfetto dopo quasi dieci anni e svariati viaggi: Stretch Silk Liner)
  • busta beautycase con ciò che mi serve solitamente, senza scordare protezione solare e doposole e sapone marino
  • occhiali da sole
  • fascia o cappello
  • guanti per la barca a vela (stile ciclista…)
  • macchina fotografica
  • iPhone con custodia impermeabile
  • Kindle con custodia impermeabile
  • caricabatterie per auto con cavetti necessari (si carica in navigazione se si va a motore oppure se ormeggiati in porto)
  • caricabatterie esterno
  • salviette per bebè che utilizzo al posto della carta igienica. Le toilette delle imbarcazioni sono prive di sciacquone e non vi si può gettar nulla (!), un po’ come capita in gran parte del sud-est asiatico o in America Latina. Preferisco quindi le salviette che evitano odori sgradevoli…

La vita in barca a vela

 nella stagione invernale aggiungo/sostituisco con:

  • maglie dalle maniche lunghe
  • pile
  • tuta
  • pantaloni
  • scarpe da ginnastica per scendere a terra
  • giacca impermeabile
  • sacco a pelo (dentro al quale inserisco quello di seta più facilmente lavabile!)
  • berretto
  • guanti
La vita in barca a vela

Tramonto oceanico 🙂

porto poi i miei medicinali “da viaggio”, molti dei quali scaramantici…:

  • Aspirina
  • Zirtec per eventuali allergie
  • Imodium
  • Plasil
  • Gentalyn Beta
  • Voltaren gel
  • Syntex
  • Oki
  • spry anti-zanzare
  • balsamo di tigre per eventuale post post puntura…
  • pastiglie per la gola
  • qualche cerotto
  • gel disinfettante

Per qualsiasi dubbio o curiosità, non esitate a chiedere, ma soprattutto non esitate a imbarcarvi per un week end per scoprire il mondo della barca a vela, difficilmente non vi piacerà 😉

La vita in barca a vela

Buon vento!

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Silvia's Trips

Hi there! My name is Silvia and after 15 years between the Paris Opera and the Palau de les Arts in Valencia I now run a boutique hotel in Cinque Terre, deal with tourism management and blogging, sail, horse-ride, play guitar and write about my solo trips around the world. For more info about me and my travel blog check my full bio.

4 Comments

  • Gabriele ha detto:

    Bello! Te lo pubblico su VIP, se capisco come si fa!
    Non ho capito però la foto sullo skipper d’eccezione… Un refuso?!

  • Lodovico dell'Otti ha detto:

    Premetto che sono un vecchio velista di 82 anni purtroppo oramai in bacino di carenaggio. Mi è piaciuta molto la tua iniziativa che seguirò con piacere per rivivere un po’ della mia vita in mare sulle mie barche, sono stato per quasi trent’anni rappresentante dei Cantieri BENETEAU alla Marina di Nettuno-Roma
    Ora che conosci qualcosa di me ti dirò che letto con interesse e divertimento le tue Sylvia’s trips ad uso di compagni di navigazione, occasionali, esperti e non. Tutto giusto, unica cosa che consiglio e’ che, anche con l’autorizzazione dello Skipper, mai muoversi in barca senza le “scarpe da barca”, le migliori e ancora oggi insuperate Sperry Top Sider e, specie per chi soffre il mal di mare, colazioni a bordo o a terra, con moderata “liquidità”, caffè o cappuccino “ristretto” con cornetto….mai tazzone di caffellatte con cornetti…….mai se non ci si vuole infelicitarsi la veleggiata e infelicitarla al resto dell’equipaggio.
    È’ tutto e…… con simpatia è un po’ di sana invidia, Buon Vento !!!!!

    • Silvia's Trips ha detto:

      Grazie Lodovico! Grazie per le sempre preziose dritte e per aver dedicato qualche minuto a lasciarmi un commento. Leggerlo è stata una vera gioia!
      Silvia