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4 min.

Viaggio on the road nella Valle di Noto

La valle di Noto è una perla o meglio, la Sicilia tutta è una perla, e nel mio periodo catanese lavorando come consulente esterna per il Teatro Bellini me ne sono perdutamente invaghita. È una delle regioni italiane che vanta il più grande numero di siti storico-culturali dichiarati patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e quando la si visita on the road se ne capisce il perché.

È nella zona sudest dell’isola che quest’incredibile ricchezza culturale trova la sua massima espressione, nell’arte barocca. La Valle di Noto, grazie al senso cromatico e all’acceso decorativismo tipici dello stile del XVII e XVIII secolo, rappresenta una perfetta fusione di paesaggio e architettura.

Per scoprirla l’ideale è un breve tour tra le otto città che compongono questo affascinante mosaico barocco.

Itinerario nella Valle di Noto

Il viaggio nella Valle di Noto inizia proprio a Catania, ai piedi del monte Etna (anch’esso patrimonio dell’umanità).

Catania

dove il barocco si sviluppò subito dopo al terremoto del 1693 che costrinse gli urbanisti a rivedere la struttura della città. Imperdibili la Cattedrale di Sant’Agata, l’omonima Badia e la Chiesa di San Benedetto, per poi finire nella centralissima Piazza Duomo, dove la Fontana dell’Elefante, chiamata “u Liotru” dai catanesi, rappresenta l’emblema di questa colorata città.

Ci sono molti altri monumenti e palazzi privati dalle splendide facciate che meritano assolutamente almeno uno sguardo, il consiglio è quindi quello di passeggiare con calma nel centro storico, magari concedendovi una pausa a base di cannolo e deliziosa granita siciliana 😉

Una volta visitata la città l’ideale è noleggiare un’auto in centro, per muoversi in totale libertà e perché è di fatto più economico.

Noto

Noto, la cittadina che dà nome alla valle, patrimonio dell’Unesco e definita “Capitale del Barocco” nel 2002, dista poco più di un’ora da Catania. Le vie della città, ricostruite dopo il terribile terremoto del 1693 sotto la guida del Duca di Camastra, che rappresentava a Noto il Viceré spagnolo, sono intervallate da scenografiche piazze e imponenti scalinate che raccordano terrazze e dislivelli.
Le cose da fare in questa città rosa-dorato, oltre ammirarne ogni singolo dettaglio, sono senza dubbio una passeggiata lungo Corso Umberto fino alla Cattedrale ricostruita e al Teatro e il Palazzo Nicolaci. Un tuffo nel barocco più puro.

Modica

La terza imperdibile tappa, a circa quaranta minuti da Noto, è Modica, crocevia di artisti e architetti innamoratisi della sua bellezza paesaggistica. L’imponente Duomo di San Giorgio è il simbolo del barocco siciliano, ma in città meritano anche il Duomo di San Pietro, la Chiesa di Santa Maria del Gesù col suo suggestivo chiostro e l’ex Monastero delle Benedettine ora Palazzo della Cultura. Sono poi molti i palazzi privati che fanno letteralmente sognare e le chiese considerate “minori” regalano sempre qualche dettaglio degno di nota.

Modica è anche la capitale della cioccolata, ancora prodotta partendo da un’antica ricetta azteca! Qui se ne trova di deliziosa e soprattutto per tutti i palati. La mia cioccolata preferita resta sempre quella al peperoncino però. Le tavolette mi finiscono sempre in un attimo…

Scicli

Lasciata Modica si prosegue verso Scicli, a soli quindici minuti, dove chiese e palazzi lasciano senza fiato: Palazzo Beneventano e le sue balconate grottesche, Palazzo Fava, Palazzo Spadaro, la Chiesa di San Bartolomeo, la Chiesa di San Matteo, che dalla cima del colle veglia da sempre sulla città.

Un angolo di Sicilia autentica, famoso anche in quanto palcoscenico naturale del Commissario Montalbano… il palazzo del commissariato di Vigata è in realtà il municipio di Scicli e la stanza del questore Luca Bonetti Alderighi è nello specifico l’ufficio del sindaco di Scicli.

Ragusa

A soli 30 chilometri si trova poi la splendida Ragusa, conosciuta anche come “la città dei ponti” o “l’isola nell’isola”. A parte la Cattedrale di San Giovanni Battista e di qualche palazzo, il patrimonio barocco della città (oltre cinquanta chiese e decine di palazzi settecenteschi) si trova nel quartiere Ibla, dominato dalla Basilica di San Giorgio.

Altra tappa imperdibile, a mezz’ora circa, è Palazzolo Acreide, un’antica città con giardini e cortili che sono un incanto, inserita nel circuito dei borghi più belli d’Italia, proprio come il mio paesello, Vernazza! Tra i siti da visitare in città consiglio particolarmente la Chiesa di San Paolo, quella di San Sebastiano e la Chiesa Madre.

Caltagirone

A 60 chilometri circa si trova Caltagirone, con la sua bellissima cattedrale barocca, il Palazzo di San Elia e l’imponente Cimitero Monumentale. Caltagirone è considerata la capitale della ceramica siciliana e il Museo della Ceramica, vero e proprio punto di riferimento di questa cittadina, merita assolutamente una visita.

Militello

Prima di rientrare a Catania consiglio di visitare anche Militello, che si trova proprio a metà strada e che vanta chiese veramente belle: la Chiesa Madre San Nicolò, la Chiesa Santuario di Santa Maria della Stella e l’Abbazia di San Benedetto.

Queste otto città, oltre a essere vere e proprie perle barocche, hanno ognuna una propria storia che parte secoli, a volte millenni, prima del 1693 e tutte ne conservano le tracce. Tracce architettoniche e reperti archeologici, ma anche piatti tipici, miti e leggende. Quest’angolo di Sicilia ha moltissimo da offrire e sa come incantare…

* viaggio sponsorizzato da Easy Terra. Opinioni e consigli personali, come sempre.

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Silvia's Trips

Hi there! My name is Silvia and after 15 years between the Paris Opera and the Palau de les Arts in Valencia I now run a boutique hotel in Cinque Terre, deal with tourism management and blogging, sail, horse-ride, play guitar and write about my solo trips around the world. For more info about me and my travel blog check my full bio.