Un week end con Vento in Poppa…
La mia passione per il viaggio in tutte le sue forme è oramai cosa ben nota, ma lo scorso week end l’ho fatta coincidere con quella per la vela.
Sono quindi partita in week end con Vento in Poppa, uno yacht club con sede a Parma, creato da uno splendido gruppo di amici la cui voglia di divertirsi insieme andando per mare contagia nuove persone a ogni evento organizzato!
L’evento a cui ho preso parte è il Trofeo Vento in Poppa, arrivato quest’anno alla settima edizione. Una veleggiata tra amici nel Golfo dei Poeti, seguita da una maxi festa, seguita a sua volta da poche ore di sonno e una giornata a vela in tutta libertà. Una cosa molto bella insomma 🙂
L’imbarco
Dopo settimane di attesa, eccitazione e anche un po’ di nervosismo, finalmente è arrivato il tanto atteso week end!
La mia borsa è stata preparata con giorni d’anticipo, poi disfatta, poi rifatta, poi ho cambiato borsa, poi ho tolto cose, poi ne ho aggiunte poi le ho ritolte. Un delirio. Già, perché preparare una borsa per la barca a vela non è facilissimo per una che non si sposta mai senza una piccola collezione di scarpe e accessori per ogni evenienza… comunque alla fine sono stata bravissima (!) e ho optato per una piccola sacca-zaino impermeabile con pochissimi indumenti.
La partenza da Levanto è stata più che felice, anche perché la mia amica di sempre Tatiana era nell’equipaggio e con lei il suo e ora nostro amico Paolo! Tappa all’IperCoop per far cambusa e rotta sul nostro porticciolo d’imbarco, Le Grazie, base semi ufficiale di Vento in Poppa e sede di una società che oramai fa indirettamente parte della mia vita, Velagiovane del mitico Arcangelo.
Appena arrivati in questa pittoresca insenatura del levante ligure ho iniziato ad ammirare imbarcazioni più o meno grandi, ma tutte con una storia e un fascino propri. Quando poi lo sguardo si è posato sul “nostro” molo è scattata la domanda a Ale:
“Qual è la nostra barca?”
“L’ultima”
“Proprio l’ultima???”
“No, l’ultima normale… il Mattea”
Mentre ci installavamo a bordo il molo ha iniziato a popolarsi degli altri equipaggi e il valzer di abbracci tra amici e presentazioni ha preso il via. Proprio una bella atmosfera.
Il resto del nostro equipaggio è arrivato per l’ora di cena e abbiamo avuto modo di conoscerci in pizzeria. Tutti diversi e tutti lì per amore del mare… Roberto, Elisabetta, Luigi, Tommaso e Stefano… è stato un piacere fin dalla prima chiacchierata e le prime risate insieme! Risate che Stefano e Tatiana hanno portato avanti per ore anche a bordo!!! 😉
La regata di Vento in Poppa!
Il risveglio ha portato con sé anche l’ultimo membro del nostro equipaggio, Marco e con lui sono salite a bordo tante prelibatezze emiliane 🙂
Dopo una colazione più o meno sonnolenta dietro agli occhiali da sole e dopo il briefing tra giuria e capitani è giunta l’ora di salpare e per me è sempre un’emozione.
Mollare gli ormeggi, tirar su i parabordi e respirar salmastro ligure a pieni polmoni.
Stabilito che noi tre fanciulle avremmo semplicemente avuto il compito di peso o contrappeso in base alla necessità del momento, i nostri marinai hanno iniziato a provare le varie manovre comando dopo comando e termine tecnico dopo termine tecnico. Bolina, boma, randa, fiocco, cazzare, orzare… scriverò un post solo per descrivere cosa implicano anche a livello delle sensazioni fisiche e adrenaliniche all’instante in cui vengono pronunciati.
Alla mezza Arcangelo è apparso in mezzo al golfo sul suo motoscafo e le otto barche a vela partecipanti al Trofeo Vento in Poppa hanno iniziato a girargli intorno per capire dove avrebbe piazzato le boe per indicare il “cancello di partenza” e quella di bolina (quella intorno alla quale bisogna girare, giusto per intenderci tra neofiti) e per valutare la strategia per la partenza.
Minuto dopo minuto ha poi alzato le bandiere indicanti il tempo mancante alla partenza… 5 minuti, 4, 1… non vi dico l’eccitazione a bordo nonostante la semplice veleggiata tra amici… sirena e VIA!
Che dire della regata, a parte l’insignificante dettaglio del 6° posto, mi è piaciuta. Mi è piaciuto ascoltare il nostro tattico Roberto che valutava le traiettorie e me le spiegava, mi è piaciuto capire perché, come e quando si cambiano le vele e che manovre implica il farlo, mi è piaciuto vedere Ale impegnato e sorridente al timone e mi è piaciuto anche cambiar posto il più rapidamente possibile ad ogni virata insieme a Betta e Tatiana.
Il segno indelebile lasciato sulla mia pelle da maglietta, pantaloncini e occhiali mi è piaciuto meno. Molto meno. Mi consolava solo guardare il viso di Stefano quando toglieva i suoi di occhiali 😛
A fine regata abbiamo tutti fatto tappa a Cala Forchetta per un po’ di relax e un bagno.
Gli altri equipaggi hanno anche pranzato, ma noi no… noi abbiamo colto appieno lo spirito gioioso e godereccio di Vento in Poppa e abbiamo “spiluccato” durante l’ultimo lato di poppa prima del traguardo. Possiamo comunque giustificare questa scelta col poco vento al momento e con l’impeccabile gestione della farfalla… e la fame!
La festa
Come ogni Trofeo Vento in Poppa che si rispetti, la giornata non poteva che culminare in una festa. Tema di questa edizione “L’impero romano, i suoi nemici e le sue concubine“. Già, quei pazzi di VIP si mascherano pure…
Mentre i semplici marinai, mezzi-marinai e mozzi si rilassavano e preparavano per la festa i super soci organizzavano buffet, musica e open bar.
Aperitivo, trofie al pesto, fritto misto preparato in loco da Small Fry, focaccia, torta di riso dolce e fiumi di alcol vari.
Un defaticamento atletico coi fiocchi e adeguatamente protratto nella notte!
Il relax…
Dopo tanta dura fatica, la domenica non poteva che trascorrere all’insegna del puro e meritato relax 😉
Risveglio soft, colazione abbondante – sempre dietro agli occhiali da sole – e levata degli ormeggi talmente soft e senza vento che il Capitano non ha neppure dato ordine di tirar su le vele!
Nonostante il motore, attraversare il canale di Porto Venere è stata un’emozione fortissima e costeggiare le Cinque Terre, che pur conosco a memoria e sono per me “casa”, una vera gioia.
I colori, la luce, il “profumo di terra” che si sente navigando sotto costa, le canzoni cantate a bordo da Ale e Tatiana, gli sguardi felici intorno, le risate di gruppo e i singoli sorrisi… semplice star bene.
Arrivati a Vernazza, nostra meta e mio paesello adorato, abbiamo agganciato un gavitello e siamo scesi a terra chiedendo un passaggio a un gozzo che passava di lì…
Abbiamo fatto un giretto in paese, ci siam concessi un aperitivo, fatto scorta di focaccia, cose essenziali quando si mette piede a terra insomma.
Risaliti a bordo, tra un tuffo e l’altro, c’è chi si è occupato del pranzo pre siesta… sempre per non perder di vista l’essenziale!
Il pomeriggio è volato così, cullati dal mare dal dolce far niente. Rientrando ci siamo anche concessi una breve pausa per un ultimo tuffo di Tommy e Tatiana ormeggiando presso le rocce rosse, dove siamo stati avvolti da una luce meravigliosa.
Rientrare a Le Grazie per l’ultimo ormeggio, scendere dal Mattea e salutarsi è stato un po’ triste, ma di una bella tristezza, quella che fa immediatamente pensare “alla prossima volta”. Già, perché è chiaro che ora ho proprio voglia di fare il corso di ormeggio di cui parlo da mesi con Ale e di imbarcarmi ancora con quei pazzi dei suoi soci-amici di Vento in Poppa!
La vita a bordo non è facile. Lo spazio è ristretto e calcolato al millimetro, le personalità varie e i pareri e i bisogni diversi.
La vita di bordo non è facile, ma si fanno incontri che cambiano i punti di vista, gli arricchiscono e fanno crescere.
La vita di bordo non è facile, ma regala emozioni, risate e ricordi speciali e preziosi.
La vita di bordo non è facile, ma è bella!
Buon vento!
P.S. La nostra bandiera…
Ciao Silvia, che figata il prossimo anno voglio partecipare anche io, soprattutto per i marinai 😀 Se sono tutti così carini e tatuati mica posso mancare, no? Scherzi a parte deve essere davvero un bell’evento, finalmente qualcosa di diverso!!
(Belle le foto)
Un abbraccione
Dopo questo tuo commento sarai letteralmente accolta a bordo a braccia aperte 😀
La prossima volta che partecipo ad una loro uscita ti avviso per tempo.
A presto!
@Silvia
Lo sai vero che dopo questo tuo post sarai cooptata come narratrice ufficiale delle attività di Vento in Poppa?!
Se in cambio mi garantite che sarò dispensata dalla gestione della cambusa e dei pasti a bordo… 😉
Per quello devi fare riferimento al comandante, però in considerazione della tua attività lavorativa temo che sarà difficile!!!
Organizzerò un ammutinamento!
Giro di chiglia!!!
@Silvia
il tuo racconto è già accorpato a ViP…
sei già una gradita narratrice.
hai descritto emozioni così intense e reali che ci hai fatto rivivere quei momenti…
che abbiamo provato tutti, anche gli altri equipaggi, che non saprei descrivere meglio..
i miei complimenti per tutti i particolari che hai saputo cogliere.
Grazie Giovanni, è stata una bellissima esperienza e spero di ripetere quanto prima!
A presto quindi 🙂