Skip to main content
7 min.

Viaggio in Islanda: itinerario e informazioni pratiche

Ad agosto ho seguito una delle mie più care amiche nel suo viaggio in famiglia attraverso l’Islanda. Giorno dopo giorno aspettavo la pubblicazione delle sue foto e poco alla volta mi sono innamorata di questo paese, a distanza.

Non potevo non chiederle di raccontarmi il suo viaggio in Islanda…

Il viaggio in Islanda di Roberta, Andrea e Nicola

Il viaggio in Islanda ci ha lasciato stregati da questa terra così primitiva e vera da sembrare uscita da un libro di scienze o di geografia…vedere con i nostri occhi di adulti e attraverso quelli increduli di un bambino, l’alternarsi di paesaggi fiabeschi e potenti cascate, l’irriverente geotermia e gli inarrestabili icerberg alla deriva, il bizzarro alternarsi di luce e buio, le corse dei cavalli con la criniera al vento ai piedi di un vulcano e le insaziabili pecore sospese tra cielo e mare, il rispetto per la natura e la gentilezza degli abitanti dell’isola…tutto questo resterà di certo impresso in ognuna delle centinaia di foto che abbiamo scattato.

Siamo partiti da Milano Malpensa con Wowair (1650€ per tre biglietti AR) il 18 agosto alle 22.40 ( ci siamo concessi il lusso di un volo diretto) e alle 00.50 ora locale (-2 rispetto all’Italia) siamo atterrati in perfetto orario a Reykjavik, all’aeroporto di Keflavik (KEF). La compagnia di volo islandese è stata una positiva scoperta, oltre ad avere voli diretti con prezzi abbordabili, è efficiente e veloce sia nelle operazioni d’imbarco che di sbarco. Il personale di bordo è presente e gentile (snack e bibite non sono comprese nel prezzo, ma vengono servite a pagamento durante il volo).

L’aeroporto è piccolo e di facile “interpretazione”…dopo un breve percorso a piedi ci siamo trovati al desk della Hertz, aperto 24h su 24, dove ci aspettavano per consegnarci la vettura che avevamo prenotato dall’Italia (Toyota Aygo, a 460€ per una settimana).

Con l’auto ci siamo diretti subito al Bergás Guesthouse Reykjanesbær (160€/notte) che avevamo prenotato dall’Italia, dove abbiamo trovato, come da indicazioni, la chiave in una busta nel portone d’ingresso.

Laguna Blu e Anello d’Oro

Abbiamo iniziato il nostro “viaggio al centro della Terra” con la visita alla tanto fotografata Laguna Blu per poi proseguire sul principale itinerario turistico dell’Islanda: l’Anello d’Oro, un percorso per tutte le stagioni, non impegnativo, dove si viene a contatto con gli elementi essenziali dell’Islanda.

La prima sosta l’abbiamo fatta a Þingvellir, sede dell’antico Parlamento islandese e punto d’incontro tra placche tettoniche europea e americana che, contrariamente a quanto si pensa, si stanno distanziando tra loro. La sosta successiva è stata alla scoperta della zona geotermale di Geysir: spettacolare, perché lo Strokkur ogni 7 minuti circa incanta con spruzzi alti 30 metri. 

Abbiamo quindi raggiunto Gullfoss, uno dei più mastodontici spettacoli naturali dell’Islanda, il nostro alloggio, la Guesthouse Drangshlid Skogar (186€/notte)

Da Skogarfoss alla laguna di Jokulsarlon

Proseguendo verso sud dove abbiamo incontrato le splendide cascate di Seljalandsfoss e Skogarfoss. Incredibili colori e paesaggi che mi hanno fatto dubitare di essere stata catapultata all’interno di un salvaschermo del pc…
Siamo quindi ripartiti alla volta del promontorio di Dyrhólaey per ammirare le pulcinelle di mare, oltre alla magia del contrasto bianco/nero: la schiuma bianca del mare che s’infrange sulle rocce nere, nere come la spiaggia, nere come i faraglioni che s’innalzano uno accanto all’altro come canne d’organo. Un capolavoro!

Seguendo la strada costiera meridionale ci siamo imbattuti nell’ampia distesa di Mẏrdalssandur e il campo lavico di Eldhraun.

Abbiamo attraversato le pianure desertiche dello Skeidaràrsandur dirigendoci al Parco nazionale di Skaftafell, un’oasi verde alle pendici del ghiacciaio Vatnajökull.

Arrivati alla laguna di Jokulsarlon abbiamo assistito ad uno spettacolo unico: immensi iceberg che si staccano dal ghiacciaio (si sentono e si vedono in diretta) e galleggiando sull’acqua lentamente arrivano in mare.

Qui abbiamo pernottato presso la Gerdi Guesthouse (219€/notte).

Strada costiera fino a Djupivogur

Percorrendo la strada costiera ci siamo immersi nel caratteristico mondo dei fiordi, fino all’incantevole e suggestivo paese di Djupivogur, pernottando presso la Guesthouse Sara Egilsstadir (160€/notte).

Da Dettifoss al lago di Myvatn

Il viaggio continua verso il nord dell’Islanda: la prima sosta l’abbiamo fatta alla cascata di Dettifoss, imponente e ancora più incredibili sono i canyon da cui nasce. Un territorio spoglio, quasi lunare.

Abbiamo quindi attraversato le solfatare di Nammafiatla che sembrano uscite fuori dalle pagine della Divina Commedia: fanghi e fumarole sono decisamente attivi e molto sviluppati.

L’apice dell’incredibile l’abbiamo però raggiunto sul sito del vulcano Katla: si cammina su un percorso che ti permette di arrivare fino in cima per ammirare ogni dettaglio del lago/cratere e osservare la centrale geotermica in attività.

Al lago di Myvatn ci siamo invece arrivati nel tardo pomeriggio e i colori ci hanno costretti ad una sosta più lunga del previsto. (Myvatn, significa moscerini, perché in estate questi insetti sono davvero numerosissimi!) Non è però solo il lago ad attirare l’attenzione, ma anche i pseudo crateri che si sono creati in seguito all’incontro tra la lava bollente e l’acqua fredda del lago.

La giornata si è poi conclusa nel migliore dei modi, in una location per la notte davvero speciale, la Raudaskrida Hotel & Guesthouse Þóroddsstaður (230€/notte), con all’imbrunire un rilassante bagno in vasche di legno con acqua ovviamente riscaldata geotermicamente.

Whale Watching e splendida Glaumbaer

Ci siamo svegliati con un’idea in testa: andare a vedere le balene e alle 10.30 eravamo già parte integrante ed attiva dell’equipaggio della Nordur Sigling ad Húsavik che ci ha portati all’inseguimento dei grandi cetacei, fino quasi alla costa della Groenlandia. Lo sbuffo delle balene e la loro coda enorme che sparisce in un attimo tra le onde è uno degli spettacoli più emozionanti ai quali ho mai assistito fino ad ora!

Al rientro abbiamo ripreso l’auto per raggiungere Goðafoss (Cascata degli Dei) che è una delle cascate più note e spettacolari d’Islanda, situata nel nord dell’isola, all’inizio della strada Sprengisandur. Qui le acque del fiume Skjálfandafljót cadono per circa 12 metri, su una larghezza di circa 30 metri.

Siamo quindi ripartiti alla volta di Akureyri, costeggiando il fiordo, fino a Glaumbaer, un piccolo villaggio del 1100 con case di torba dal tetto ricoperto di erba.

Per la notte ci siamo fermati a Sauðárkrókur, dove abbiamo assistito uno dei più pittoreschi tramonti della settimana, prima di pernottare alla Mikligardur Guesthouse (128€/notte).

Da Hraunafossar a Reykjavík

Dopo un’abbondante colazione ci siamo diretti alla cascata di Hraunafossar, con la fonte termale più potente d’Europa: Deildartunguhver. Durante il percorso abbiamo attraversato la regione dello Skagafjordur, famosa per l’allevamento dei cavalli e le verdi vallate del Borgarfjordur.

Percorrendo il nuovo tunnel che attraversa il Hvalfjordur abbiamo infine raggiunto Reykjavík nel tardo pomeriggio, fermandoci alla Guesthouse Andrea (225€/notte)

L’ultima mattina islandese l’abbiamo dedicata alla visita della periferia della città.

Viaggio in Islanda: informazioni pratiche

In Italia avevo scaricato un’app sul mio dispositivo Apple che si è rivelata utilissima: maps.me. Si tratta di una app con cui, senza connessione internet, si ha un accesso immediato alle mappe dettagliate di ogni località.

Per quanto riguarda i pernottamenti ho deciso di prenotare tutto dall’Italia e lo consiglio perché, pianificando le tappe, non si corre il rischio di sottrarre tempo al viaggio deviando il percorso, anche di molti km,  alla ricerca di un albergo, fattoria o guesthouse.

In valigia consiglio di mettere capi impermeabili, meglio se con imbottitura staccabile, maglie in pile ma anche a maniche corte e soprattutto scarpe trekking. Il costume è necessario, inoltre, per poter usufruire delle piscine termali. Indispensabili gli occhiali da sole durante il giorno e, se si è abituati a riposare al buio, una mascherina per la notte: le ore di buio non sono molte e le finestre non hanno tapparelle ma solo semplici tende o rudimentali veneziane.

La cucina islandese ha come base dei piatti tipici il pesce (per lo più merluzzo e aringhe) e l’agnello. Uno dei piatti più comuni è proprio l’agnello affumicato, servito solitamente con patate caramellate e cavolo rosso, ma per i palati più intraprendenti esistono anche delle specialità più complesse come lo squalo putrefatto, detto hákarl. La preparazione di questo piatto è piuttosto lunga: la carne di squalo viene sotterrata (dai tre ai sei mesi) fino a quando non è putrefatta al punto giusto (altrimenti sarebbe tossica per l’uomo), ossia quando gommosa e completamente marcia “profuma” di ammoniaca.
Ovviamente questo piatto è accompagnato da bicchierini di potentissima acquavite islandese, la brennivín, senza i quali sarebbe più arduo superare il retrogusto dell’ammoniaca.

Io ovviamente ho assaggiato tutto…

Viaggio in Islanda: itinerario e informazioni pratiche

Print Friendly, PDF & Email
Silvia's Trips

Hi there! My name is Silvia and after 15 years between the Paris Opera and the Palau de les Arts in Valencia I now run a boutique hotel in Cinque Terre, deal with tourism management and blogging, sail, horse-ride, play guitar and write about my solo trips around the world. For more info about me and my travel blog check my full bio.