Visitare Bath in 24h, tra antica Roma e letteratura inglese
Ci sono luoghi che ci fanno sentire a casa anche se non ci abbiamo mai messo piede e spesso si tratta di paesi e città letti tra le pagine di un libro o visti al cinema. Grazie alla letteratura inglese e in particolare a Jane Austen, Bath è per me uno di questi luoghi: la mia casa delle vacanze…
In un certo qual modo mi sembra di conoscere da sempre questa tranquilla cittadina sul fiume Avon, ma in realtà ci sono stata solo a novembre, regalandomi una gita fuori Londra per il mio compleanno.
“They arrived in Bath. Catherine was all eager delight; her eyes were here, there, and everywhere.”
Northanger Abbey, by Jane Austen
Visitare Bath in 24h
Godere dell’atmosfera rilassata della città in così poche ore non è ovviamente possibile, ma data la concentrazione del centro storico su pochi chilometri è assolutamente possibile visitarla in così poco tempo e rigorosamente a piedi.
Il mio itinerario in centro:
Uscendo dalla stazione mi sono affidata all’istinto e invece che dirigermi immediatamente verso il centro storico mi sono incamminata lungo l’Avon, seguendo un battello battente bandiera francese impegnato nel risalire le chiuse.
Una splendida passeggiata tra prati, orti e magnifiche dimore che paiono incantate. Un angolo che fa venir voglia di trasferirsi…
Arrivata al Pulteney Bridge, la versione britannica del nostro Ponte Vecchio, sono risalita al livello stradale, ma ho ritardato ancora la visita del centro per inoltrarmi nell’Henrietta Park, uno dei tanti lussureggianti parchi della città, irresistibile a novembre con i colori caldi dell’autunno.
Uscendo dal parco mi sono finalmente decisa per la visita più canonica e mi sono diretta verso Abbey Church Yard, sede dell’ufficio turistico della città, per chiedere una piantina del centro storico e acquistare un pass ai siti turistici.
Prima imperdibile tappa a due passi da lì la Bath Abbey, una splendida abbazia sorta a fine ‘400 sui resti della cattedrale normanna dove fu incoronato il primo re d’Inghilterra.
La pietra candida, le volte spettacolari e le vetrate offrono un vero spettacolo architettonico e la visita è accompagnata da canti gregoriani in filodiffusione. Molto suggestivo. Merita anche salire sulla torre, per ammirare le volte, ma anche per la vista sulla città.
Uscita sul sagrato ho dovuto fare solo pochi passi prima di entrare nelle Terme Romane, costruite nel 70 AC e ancora impressionanti. La visita con le audioguide è veramente molto interessante e fa scoprire la storia e il quotidiano di questo luogo attraverso i secoli. La consiglio di cuore. Molto bello poi il sottosuolo delle terme dove sono ben visibili l’antico foro e il tempio romano dedicato a Minerva. Sorprendente.
Lasciate le terme mi sono incamminata lungo Gay Street fino al Circus, una via circolare che pare ispirarsi al Palladio, ma anche a piazza San Pietro a Roma. Le facciate delle case sono tutte decorate da bassorilievi e le porte colorate una più bella dell’altra. Poco lontano sorge poi il Royal Crescent, un imponente complesso residenziale georgiano a mezzaluna, progettato come il Circus da John Wood il Giovane e costruito fra il 1767 e il 1774. Pare che l’architetto fosse appassionato di occulto e di simboli massonici e che i due progetti visti dall’alto formino il simbolo massonico soleil-lune, cioè il Sole e la Luna. Non so, a me sono semplicemente piaciuti moltissimo!
Mi sono persa a fantasticare di stagioni termali invernali ottocentesche in questi appartamenti, lasciati poi vuoti l’estate per trasferirsi in campagna… Jane Austen oblige 😉
Una visita che vi consiglio assolutamente è quella al Numero 1 del Royal Crescent, ora adibito a museo e gestito esemplarmente dalla Bath Preservation Trust. Questa dimora racconta uno spaccato di vita quotidiana dei ricchi proprietari dell’epoca ed è impossibile non restarne affascinati.
Ultima tappa del giorno il Museo Massonico ospitato dal Theatre Royal in Old Orchard Street. L’edificio è bellissimo e fu il primo teatro reale fuori Londra, occupato poi da una cappella cattolica adibita all’ordinazione dei vescovi e ora, o meglio da metà Ottocento, sede di una delle più importanti logge massoniche inglesi. Non perdetevelo!
Prima di riprendere il treno ho fatto anche un giro su uno degli open top bus tour per ammirare la città illuminata e sognare ancora un po’ di un tempo, usi e costumi che non ci sono più.
Visitare Bath in pratica
Come arrivare
Da Londra il metodo più comodo è senza dubbio il treno da Paddington. Ce ne sono vari al giorno e impiegano un’ora circa. La tariffa varia in base al momento della prenotazione, ma occupandomene la sera prima sul sito della British Railway ho speso 37£ per un’andata e ritorno in giornata, wifi a bordo incluso.
Dove dormire
Impegni a Londra il giorno dopo non mi hanno consentito di dormire a Bath, ma non ho dubbi circa un mio prossimo ritorno in città e ne ho ancor meno circa il dove dormire: al Royal Crescent Hotel, che occupa le unità centrali del Crescent, ovvero i numeri 15 e 16, e che fa sognare!
Dove mangiare
Bath è oggi una città moderna e non mancano catene alla moda cone Starbucks, Pret à manger ecc., ma per una vera esperienza culinaria in pura tradizione locale vi consiglio di pranzare da Sally Lunn’s, a due passi dalla cattedrale. È il locale più antico in città e se ne parlava già nelle cronache cittadine del 1772!
Si narra che Sally fosse una rifugiata francese arrivata a Bath nel 1680. Qui aprì il suo forno (ancora visitabile nel piano interrato del ristorante) e da allora in città si gustano i suoi Buns, soffici pagnotte servite calde, con accompagnamento dolce o salato e comunque sempre con uno spesso strato di burro salato. Una delizia!
Le salette irregolari poi mi hanno fatto pensare ad un possibile set per Harry Potter…
Altra tappa culinaria in città il The Pump Room Restaurant, a cui si accede anche dalle Terme Romane. Questo locale in puro stile georgiano offre un tuffo all’indietro nella storia inglese.
Se andate per cena potrete scegliere tra i migliori piatti della cucina britannica, mentre se come me optate per il tè del pomeriggio rimarrete a bocca aperta dall’ampia scelta di scones, sandwich e tartine… so British!
Ora non mi resta che organizzare la prossima gita, ma questa volta voglio fermarmi qualche giorno per sentirmi parte di un mondo che non c’è più e poi devo ancora visitare un sacco di cose e magari anche farmi un giretto in barca lungo l’Avon.