Indimenticabile India: Rajasthan, Agra e Varanasi
di Serena Puosi
Nessun paese mi affascina e spaventa quanto l’India. Da anni desidero visitarla per rimanere abbagliata dai suoi colori, sfiorare la sua cultura e i suoi capolavori architettonici, annusare le sue spezie, essere toccata da sofferenze e contraddizioni e imparare dalle mie reazioni.
Desidero visitarla a tal punto da aver organizzato il mio viaggio qualche anno fa, nel 2009. Tutto pronto, ma ho avuto paura di non sapermi gestire emotivamente e non mi sono presentata all’aeroporto.
L’anno scorso ho seguito il viaggio di Serena a distanza e ho iniziato a leggere i suoi post al rientro, sono rimasta incantata davanti ai suoi scatti e poi eccolo, il suo primo libro.
Indimenticabile India può essere letto tutto d’un fiato oppure tappa dopo tappa, rispettando il ritmo del viaggio, i paesaggi così diversi e le emozioni dell’autrice, che con la sua narrazione mi ha fatto viaggiare insieme a lei. Il libro ha scelto per me questa seconda opzione.
Ho fantasticato lungo la via della seta a Mandawa, ho provato ansia e disgusto cercando di visitare il più rapidamente possibile – e senza posare i piedi per terra – il tempio dei topi nei pressi di Bikaner. Mi sono lasciata cullare dalle preghiere diffuse dagli altoparlanti di Jaisalmer al tramonto e sono rimasta incantata dai sari colorati delle donne di Khuri, alle porte del deserto del Thar.
Poi Serena mi ha finalmente portata dove sogno di stare da sempre, in Rajasthan. Mi sono soffermata a lungo sul blu cobalto di Jodhpur, che nella mia mente rappresenta da sempre l’India, danzando senza sosta insieme al viola e al rosso.
A Ranakpur ho scoperto la religione giainista, ma ho anche iniziato a riprovare quella paura che mi aveva bloccata anni fa… tensione che si dissolta sulle rive del lago Pichola a Udaipur, dove tradizioni, riti e spiritualità si mescolano e affascinano chi si ferma a osservare.
A Pushkar mi sono sentita a disagio tra gli occidentali in visita e a Jaipur ho sognato a occhi aperti tirando un sospiro di sollievo per essere giunta fino qui.
Arrivata ad Agra non stavo più nella pelle! Il Taj Mahal, la sua poesia, l’amore, la leggenda… sensazioni che mi hanno impedito di vedere le brutture circostanti.
Ad Agra ero sulla mia nuvoletta e da queste altezze sono caduta all’improvviso giungendo a Varanasi, dove l’ansia e la tristezza hanno preso il sopravvento, impedendomi di godere appieno di Delhi, ultima tappa di questo viaggio con Serena.
Ho spento il mio kindle per riaccenderlo poco dopo e rileggere il libro, tutto d’un fiato.
È che il fascino di questa terra travalica il buon senso: l’urgenza di mettere nero su bianco un calderone di emozioni non si placa con i giorni. E allora non resta che farsi trascinare da questa corrente e acchiapparne qua e là suggestioni da regalare ad altri, siano essi moderni hippie in pellegrinaggio, cultori dell’esotico o semplici viaggiatori aperti all’ignoto.
Serena Puosi
Potete acquistare il libro cliccando qui: Indimenticabile India
Buon viaggio.
Sull’autore
Serena Puosi è nata nel 1985 a Viareggio, viaggia e scrive da sempre. Nel corso dei mesi passati a Lisbona per il progetto Erasmus il suo fedele diario personale si è trasformato in un blog, che oggi mi fa compagnia post dopo post, viaggio dopo viaggio.
Seguendo le sue grandi passioni, lavora come social media manager, copywriter e blogger per la Regione Toscana.
Per conoscerla meglio, oltre ad affidarvi al suo primo libro e al blog Mercoledì tutta la settimana, vi consiglio di leggere la frase con la quale si presenta nel magico mondo della rete: “eternamente in bilico tra pigrizia e iperattività, saudade e claustrofobia, prudenza e adrenalina”. Questa è Serena.
Se avessi dovuto riassumere il libro che ho scritto facendo lo slalom tra le varie sensazioni non ci sarei riuscita bene come te. Non so come ringraziarti per questo regalo gigante e inaspettato. Quando mi leggo nelle tue parole mi ritrovo in ogni riga, sono felice di sapere di aver comunicato qualcosa e chissà che i tuoi timori sull’India non si siano affievoliti. Ti abbraccio stretta.
Grazie, grazie davvero.
Serena
Grazie a te per questo viaggio.
Ho scritto il post non appena finito di leggere il libro per la seconda volta e le sensazioni erano a fior di pelle.
Ora ho proprio voglia di India e mi sa che non tarderò nell’organizzarmi, ma di certo non metterò i piedi nel tempio a Bikaner!
Un abbraccio forte.