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5 min.

Una passeggiata a Montmartre

Una passeggiata a Montmartre è una delle cose semplicemente belle che possono accadere nella vita… 

Parigi ha molte anime: una per quartiere e in alcuni quartieri una per via, per piazza e a volte per monumento. È una grande città che offre tutto, ma nella quale si vive come in un piccolo villaggio. Basta scegliere il proprio e una volta scelto, basta viverlo e questo vale anche per i turisti.

Tra queste anime parigine quella di Montmartre è forse la più conosciuta, quella che più fa fantasticare, quella più bohémienne. Montmartre è però anche sinonimo di un’eterna domanda di molti non parigini: “e Pigalle com’è?”. Beh, Pigalle è una colorata sfumatura ai piedi della collina più famosa di Francia, ma non è lì che ti porto oggi.

Una passeggiata a Montmartre

Una passeggiata a Montmartre, la collina più famosa di Parigi

Come tutti i luoghi, per lasciare il segno anche la Butte Montmartre merita di essere scoperta con lentezza, passeggiando per le sue vie e risalendo le sue pittoresche scalinate spesso immortalate su cartoline d’epoca e tele bohème.

La si può percorrere in lungo e in largo, partendo da Abesses o dal basso, ma questo è l’itinerario che ti consiglio, semplicemente perché mi rapì in una fredda mattina di novembre di tanti anni fa… il mio primo sabato libero da impegni di studio e lavoro. La mia prima giornata da turista…

Itinerario a Montmartre

La mia passeggiata a Montmartre comincia all’uscita del metro di Anvers, sulla linea 2. Da qui ci si incammina lungo rue Steinkerque con i suoi negozi di vestiti e articoli vari dai prezzi stracciati fino al parco ai piedi della Basilica del Sacro Cuore, spesso immortalato per il contrasto tra quest’ultima e la giostra storica che fa sognare bambini più o meno grandi.

La tentazione di salire direttamente le scale che portano alla basilica è tanta, ma il mio rituale mi porta sempre alla sua destra in rue Rosnard per una rapida capatina alla Halle Saint-Pierre, con il mercato di stoffe a buon prezzo e gli scampoli di tessuto pregiato da una parte e il Museo Naif dall’altra. La Halle è uno splendido esempio di architettura in acciaio e ferro in stile Baltard e ospita interessanti mostre, una bella biblioteca e un tipico salon de tè.

Uscendo dal “mercato” sono solita salire la scalinata di rue Paul Albert, curiosando dentro gli appartamenti con le loro belle finestre a tutta altezza per poi passare nella più romantica rue du Chevalier de la Barre, dove si trova una delle mie chiese gotiche preferite a Parigi, l’église Saint Pierre de Montmartre che si apre sul suo piccolo cimitero e poi sul retro della Basilica del Sacro Cuore, che però non visito mai a questo punto…

Dalla chiesa Saint Pierre mi incammino sempre lungo rue Cortot, che offre uno splendido panorama sulla periferia nord della città!

Tappa imperdibile di questa bellissima viuzza è il Museo di Montmartre, uno dei più affascinanti e rilassanti di Parigi, dove avevano lo studio Auguste Renoir, Suzanne Valadon, Emile Bernard, Friesz e Raoul Dufy.
Le collezioni permanenti esposte nella Casa del Bel Air raccontano una Montmartre che non c’è più e che fa sognare, abitata da Utrillo e Marcel Aymé, da Pissarro, da Renoir, da Picasso e Apollinaire… ah, la vie bohème ! I tre giardini Renoir circondano il museo dominando i mitici vigneti del Clos Montmartre offrendo un invidiabile zona relax nel cuore della butte. Il mio angolo preferito è però lo studio-appartamento di Susanne Valadon, del figlio Maurice Utrillo e del compagno André Utter. Un luogo sospeso nel tempo e ovattato, dal quale trovo sempre difficile andar via. Un luogo al quale ripenso spesso, un po’ come mi capita con l’atelier di Cézanne a Aix. Il Museo Montmartre è aperto tutti i giorni e costa solo 9.50€ con audioguida inclusa. I quaderni e i blocchi da disegno del negozio di souvenir non sono inclusi, ma non comprarne nemmeno uno è veramente difficile…

Uscendo dal museo non si può non fare una capatina al mitico cabaret Lapin Agile, popolato da scrittori, poeti, musicisti, attori, pittori e scultori e onnipresente anche nelle sale del museo, dove si può addirittura passare dietro al bancone del bar dove un tempo colavano fiumi di assenzio… Il cabaret è ancora attivo, ma oramai si tratta più che altro di un’attrazione turistica che intrattiene centinaia di visitatori da ogni dove sera dopo sera.

Alle spalle del cabaret, all’angolo tra rue Saint-Vincent e rue Caulaincourt, si entra nel cimitero storico Saint Vincent, una piccola perla nel cuore di Montmartre. Un cimitero più intimo e decisamente meno turistico rispetto a quello di Montmartre o al Père Lachaise, ma a mio parere più suggestivo.

Incamminandosi lungo il viale Juno si è poi avvolti nell’atmosfera unica della via, con gli splendidi hotel particulier e gli edifici mitici come la residenza di Céline e poi di Dalida in rue Ortchampt, probabilmente una delle mie strade parigine preferite! E poi è a due passi da rue Lepic con l’ormai famosissimo Café des Deux Moulins set del sognante film francese Il favoloso mondo di Amélie e il Moulin de la Galette, uno degli ultimi mulini di Montmartre oggi residenza di artisti nella quale ho avuto la fortuna di vivere per qualche tempo.

Proseguendo si arriva nella ripida rue Ravignan, sede del Bateau-Lavoir, il più famoso luogo di creazione artistica di Montmartre, residenza e spazio espositivo per pittori, scrittori, collezionisti e attori. Il luogo dove Pablo Picasso dipinse Les Demoiselles d’Avignon e dove Modigliani passò un periodo molto prolifico. Purtroppo un incendio lo distrusse nel 1970 e ora resta solo una vetrina in ricordo del tempo che fu.

Giunta a questo punto della mia passeggiata a Montmartre sono solita risalire verso l’imprescindibile Place du Tertre passando dalla rue des Trois Frères, dove si trova la Maison Colignon, il fotografassimo negozio di alimentari il cui proprietario viene preso di mira da Amélie Poulin e che oramai paralizza tutto l’angolo di strada! In realtà non passo da qui per Colignon, ma per il mio amico Eric che in quel palazzo ci abita con la sua fantastica famiglia…  Arrivata sulla piazza, che è sempre presa d’assalto da ritrattisti e caricaturisti d’ogni livello e dove, tendo purtroppo a sentirmi stranamente a disagio e proseguo spedita fino al Sacro Cuore, che merita sempre una visita, ma specialmente intorno alle 17:30, quando le sue pareti immacolate vibrano al suono delle voci del coro di monache. Molto emozionante.

Uscendo dalla basilica, dopo attimi d’incanto difronte alla bellezza di Parigi, si hanno due opzioni: scendere la scalinata e raggiungere il metro Anvers per chiudere il cerchio, oppure ritornare verso Place des Abesses, magari per un po’ di shopping scelto e una cena tranquilla in uno dei miei bistrot preferiti 😉

Silvia's Trips

Hi there! My name is Silvia and after 15 years between the Paris Opera and the Palau de les Arts in Valencia I now run a boutique hotel in Cinque Terre, deal with tourism management and blogging, sail, horse-ride, play guitar and write about my solo trips around the world. For more info about me and my travel blog check my full bio.