La Sagra del Totano a Capraia
Capraia è un isolotto vulcanico nel Canale di Corsica, il meno popolato del paese. Le sue coste rocciose nascondono grotte e insenature erose dal mare e inaccessibili via terra.
La prima volta che vi arrivai era di luglio e il caldo era soffocante. Navigando in barca a vela sotto il sole e con il vento al traverso dalla costa Toscana si sentiva solo il profumo del salmastro, ma avvicinandoci alla costa in un lampo il profumo cambiò… un profumo potentissimo di macchia mediterranea, di mirto, rosmarino, terra e chissà cos’altro ancora, era incredibile come quel piccolo e grande scoglio di Capraia potesse palesarsi in quel modo, un’oasi di terra nel mare.
La Sagra del Totano a Capraia
Altra cosa è navigare fino a Capraia tra il mese di ottobre e novembre, ma, a sorpresa, non meno affascinante! Chi si imbarca in questa stagione lo fa solitamente per prendere parte alla Sagra del Totano, un classico che fonde passione per il mare ed enogastronomia.
L’inverno scorso l’associazione velica della quale fatto parte, Vento in Poppa, ha formato un equipaggio, composto da habitués dell’evento, e mi sono iscritto senza esitare. Il giovedì mi sono quindi imbarcato a Piombino in compagnia del fantastico “gruppo della Sagra del Totano”: Marcone, Davidone, il Ga, il Pippo, Il Mame e due amici gemelli di Marcone e abbiamo levato gli ormeggi alla volta di Capraia.
Non appena un miglio fuori Piombino, pronti e attrezzati di tutto punto, abbiamo iniziato a pescare veleggiando verso Capraia, ma nemmeno un pesce in tutta la navigazione… Nulla, nemmeno uno piccolo da cuocere per cena. In compenso abbiamo scoperto come è fatto un mulinello d’altura perché l’abbiamo smontato per aggiustarlo 😉 Abbiamo cantato, issato e regolato le vele, raccontato aneddoti e stralci di vita, insomma ci siamo goduti la vela in compagnia.
Navigare lungo l’arcipelago toscano poi dà l’impressione di stare in un gigantesco lago tra Elba, Corsica, Capraia e Gorgona tutte vicine vicine in un piccolo specchio d’acqua – spesso trafficato – dove non è impossibile avvistare cetacei anche di grandi dimensioni come balene e capodogli. Una splendida veleggiata che dal continente ti porta nell’isola che fu della Repubblica di Genova.
Quest’anno la Sagra del Totano è stata più che mai frequentata e abbiamo contato una settantina di barche a vela ormeggiate tra il porto e la rada e già questo vale il viaggio!
Sull’isola non ci sono attività specifiche quindi il consiglio migliore è semplicemente godersi Capraia! Qui puoi stare al porto o gironzolare per viuzze in paese su in collina, raggiungibile tranquillamente con una passeggiata a piedi. Tutto è piccolissimo e bello alla vista e allo spirito: le case, il panorama, il ben noto profumo dell’isola, anche i toscani, puri e schietti.
A me le isole fanno questo effetto… luoghi piccoli, ma enormi per gli spazi che rappresentano e riempiono nel mare perché le immagino tutte come nei migliori romanzi “affioranti da un antico vulcano” e immagino sempre che ci sia un Capitan Nemo nei paraggi.
La Sagra del Totano è una piccola festa di paese, animata da tantissime persone che vogliono visitare l’isola, tentare una pesca non facile, veleggiare e godersi il mare.
Noi siamo arrivati il venerdì pomeriggio e come da tradizione abbiamo mangiato anolini in brodo portati appositamente dalla nostra Parma per festeggiare, oltre la navigazione, anche l’arrivo dell’autunno e quindi che c’è di meglio che del brodo e anolini fatti in casa? 😉
Dopo cena siamo sbarcati per prender parte ad una bellissima festa nell’unico locale dell’isola a noi conosciuto, in un clima splendido che ha riunito un po’ tutti gli equipaggi il l’unico obiettivo era, appunto, fare festa e magari lasciarsi andare con un po’ rum. Roba da marinai insomma!
La giornata successiva ci ha regalato una pesca abbastanza fortunata. Un buon vento ci ha consentito di circumnavigare l’isola e di pescare una discreta quantità di tombarelli (un tonnide di non pregiata, ma buon carne) e il clima ancora mite ha favorito un lungo bagno in mare, nel mese di novembre! Un bel bagno immersi in un mare blu e fresco che ci ha fatto godere delle brevi giornate di novembre in modo direi esclusivo.
Al rientro in porto i nostri amici, in particolare il leggendario Signor Profumo e la moglie Elena, non aspettavano altro che accoglierci per iniziare una serata straordinaria cucinando insieme il nostro pesce. Abbiamo organizzato una sorta di sagra nella sagra, perché ogni passante voleva fermarsi o per curiosare o per approfittare della lunga tavolata che si andata formando 🙂
Siamo ripartiti con tutta calma, il lunedì mattina. Il mare va vissuto con calma e noi ci siamo presi il nostro tempo… Non ho foto del rientro che ci vide impegnati con un mare un po’ burrascoso che ci costrinse a un arrivo a Piombino fradici e infreddoliti!
Informazioni pratiche
- Il porticciolo di Capraia è racchiuso tra il molo Nord, interamente banchinato e idoneo all’attracco e quello Sud al quale invece non si può attraccare.
- L’entrata in porto è consentita dalle 8.00 alle 20.00, ad una velocità massima di 3 nodi e previo contatto telefonico con Sonia. Potete chiamarla al +39 338 3744102 e accordarvi con lei. Gestisce un po’ tutto quello che riguarda il porto… direi che conta meno di un Sindaco dell’isola, ma un po’ più di un presidente di Pro Loco.
- Fate attenzione agli scogli affioranti Le Chiapparelle, di fronte a Punta delle Teglia (Lat. 43°04′,46N – Long. 009°49′,69E)
- Per maggiori informazioni e consigli pratici sulla vita a bordo, vi consiglio questo post: La vita in barca a vela.
Capraia cattura indipendentemente dalla stagione in cui la si visita, una tappa obbligata con il fascino della sua storia, con i suoi profumi, i suoi abitanti e il suo essere una piccola grande isola.
Ah, mentre scrivo (in ritardo lo so) alcuni di noi sono Capraia…
Buon vento!
