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I samurai in Giappone

Come già accennato raccontandoti di Kakunodate, il mio itinerario di viaggio in Giappone ha seguito per quanto possibile le orme dei samurai. Ispirata dai film di Kurosawa e dai tanti romanzi storici letti durante l’adolescenza volevo assolutamente vedere castelli e quartieri abitati da questi guerrieri postmoderni, conosciuti anche come bushi.

I samurai vivevano infatti nel rispetto del codice etico del bushido, “la via del guerriero”, in perfetta sintonia con il confucianesimo e con la pratica del buddismo zen.

Dopo secoli di lotte intestine, il Giappone venne riunito nel XVI secolo e durante tutto il periodo Ero i samurai rimasero ai vertici del sistema di caste sociali. Fedeli al loro padrone, ne garantivano la sicurezza abitando subito fuori le mura del castello e avere la residenza più vicina al castello implicava essere un clan più importante politicamente.

Altra curiosità: i samurai erano gli unici autorizzati a portare la spada e quando non avevano padrone venivano chiamati ronin, spiriti liberi che pare crearono non pochi problemi di sicurezza nel corso dei secoli…

Negli ultimi 250 anni del periodo Edo regnò però la pace e i samurai si convertirono poco alla volta in artisti, burocrati e insegnanti, fino all’abolizione della loro classe nel 1868.

Ma ecco le tappe a tema samurai del mio viaggio in Giappone, rigorosamente in ordine di gusto personale 🙂

I samurai a Kakunodate

Kakunodate è stata la mia prima tappa sulle orme dei samurai e probabilmente quella che più mi ha emozionata. Non so se per merito della coltre bianca che ha regalato un silenzio surreale e indubbio incanto alla mia visita o perché oggettivamente è la cittadina col quartiere samurai più ampio e meglio conservato, fatto sta che ve la consiglio di cuore!

I samurai a Hagi

In epoca medioevale fu dominio del clan di Yoshimi, che costruì il castello di Hagi, di cui restano solo poche rovine nel Parco Shizuki (210 yen), ma il periodo più florido per la città fu quello del clan Mori, daimyos dell’allora Choshu, che conferirono importanza culturale e commerciale al distretto. In realtà ancora oggi Hagi è molto importante politicamente, per l’aver dato i natali al maggior numero di primi ministri e dignitari del Giappone (parola di Akihito, la mia guida improvvisata in città 🙂 )

Oggi la città è molto vasta, ma il quartiere Horiuchi conserva ancora tutto il fascino feudale dell’epoca! Tra le residenze che ho preferito:

  • Residenza Kikuya, aperta dalle 8:30 alle 17:15, con un biglietto d’ingresso che costa 600 yen. Il giardino è splendido e le stanze possono essere completamente aperte grazie alle pareti scorrevoli che lasciano liberi anche gli angoli! Per la serie “cose che vorrei a casa mia”…
  • Residenza Kubota, aperta dalle 9:00 alle 17:00. Il biglietto costa 100 yen, ma con 310 yen si ha accesso ad altre otto residenze minori e in base al tempo a disposizione può valere la pena spenderli. Il clan Kubota nel periodo Ero ha prodotto e commerciato kimono, arricchendosi molto e lo si nota nei dettagli architettonici e decorativi della casa! Molto, molto bella l’esposizione di lampade antiche e strumenti da collezione.

L’Horiuchi dista circa due chilometri dalla stazione Higashi-Hagi. A piedi ci ho messo circa mezz’ora, ma ho notato parecchi turisti in bici…

I samurai a Kitsuki

Il centro storico di Kitsuki mi è parso splendido, anche perché perfettamente conservato e depurato da ogni intromissione moderna, auto e cavi elettrici inclusi! Turisticamente un sogno…

La città di Kitsuki è conosciuta come “città castello sandwich”, perché i suoi due quartieri samurai sviluppati in pendenza, circondano quello dei mercanti, e pare che visivamente, dall’alto, questo crei un effetto sandwich. Le residenze, i musei e il castello (il più piccolo del Giappone e con una super vista mare) sono accessibili dalle 9:00 alle 17:00, pagando un unico biglietto cumulativo da 800 yen e, come in centro a Kyoto, anche qui i ragazzi giapponesi (e i cinesi!) sono soliti affittare dei kimono e farsi acconciare i capelli per gironzolare per il centro e scattarsi foto ricordo.

Tra le residenze che ho preferito:

  • Residenza Ohara, che pare uscita da un libro di racconti tanto è esteticamente perfetta!
  • Residenza Hitotsumatsu, con una fantastica vista mare e bellissime collezioni di disegni
  • Residenza Nomi, recentemente restaurata e con piccolo “angolo bar” interno
  • Residenza Sano, che conserva – abbastanza spaventosi – accessori medici d’epoca

Kitsuki dista circa 45 minuti in autobus da Beppu e il biglietto costa 1200 yen.

I samurai a Chiran

Chiran è una cittadina della Prefettura di Kagoshima e il distretto dei samurai è perfettamente conservato ed esteticamente spettacolare, tra pareti in roccia che mi hanno fatto pensare ai muri Inca del Perù, siepi curatissime e nessun elemento della vita moderna visibile, proprio come a Kitsuki.

Non ho inserito Chiran tra le prime tappe solo perché purtroppo le residenze non si possono visitare e mi sono dovuta “accontentare” dei loro giardini perfetti. Se ne possono visitare sette, dalle 9:00 alle 17:00, pagando il biglietto cumulativo da 500 yen acquistabile nei negozi delle vie limitrofe.

Chiran dista un’ora e mezzo circa in autobus da Kagoshima e il biglietto mi è costato 850 yen.

I samurai a Kanazawa

Il Nagamachi di Kanazawa è in pieno centro città e si sviluppa lungo canali d’acqua che conferiscono un certo fascino a questi viottoli bordati di muri in terra e alte siepi.

La residenza di samurai più importante di Kanazawa è la Nomura-ke, recentemente restaurata e aperta al pubblico dalle 8:30 alle 16:30 (un’ora extra in estate), con un biglietto d’ingresso che costa 550 yen.

Merita una visita anche il museo gratuito Ashigaru Shiryokan, a due passi dalla Nomura-ke. Si tratta della ricostruzione di due residenze tipiche degli ashigaru, le milizie samurai.

I samurai a Hiroshima

Del centro storico di Hiroshima resta più poco o nulla, ma la ricostruzione del suo castello-fortino in posizione sopraelevata merita assolutamente una visita! Del quartiere samurai poi non ci sono proprio più tracce, ma l’esposizione permanente del castello è loro dedicata.

Tra le curiosità esposte, oltre a tenute complete e manufatti vari, vi sono anche delle spade samurai che possono essere toccate e sollevate dai visitatori. Sono pesantissime!!!

Altre tappe samurai che non avevo calcolato

Come ti ho già raccontato nel mio post su Sapporo, durante il soggiorno nello Hokkaido sono stata in gita a Noboribetsu e vi ho casualmente scoperto il parco a Noboribetsu Date Jidaimura, a tema samurai (2900 yen).

C’è un quartiere dei samurai anche ai piedi del Castello di Himeji, ma solo i giardini Kokoen sono visitabili. Sono bellissimi e molto curati e si ha un’idea di quello che era il distretto uscendone, attraverso lunghi vialetti cinti da antiche mura e costellati dai giardini delle ex residenze.

Il Museo delle Spade Giapponesi a Tokyo (600 yen), a un quarto d’ora circa a piedi dalla stazione Shinjuku. La collezione di spade è fantastica e puntualmente vi si trovano artigiani che le producono davanti ai turisti (stile il vetro a Murano per intenderci).

Attenzione: consigliata decisamente male sono anche stata a Matsue, ma era tutto chiuso per lavori di restauro! Inseritelo nel vostro itinerario solo se andate in Giappone dopo aprile 2018!

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Silvia's Trips

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